martedì 23 febbraio 2010

La nuova Dinamo. Qualche proposito.

Giornata soleggiata di febbraio. Intervista a Berli.

Allora, possiamo considerare varata la nuova Dinamo?

“In realtà questa è una piccola imprecisione, ma si sa come siete voi giornalisti. Sabato pomeriggio abbiamo giocato, è vero. Ma di varato non c'’è ancora nulla. Abbiamo una rosa ampia, stiamo cercando di crescere di condizione. Tutto qui”.

Passato, presente e futuro…..

“La Dinamo è la squadra di una sede. Lo dice il nome stesso. Chi gioca nella Dinamo deve avere cuore, palle e uno smisurato senso d’'appartenenza. Sono queste le doti che contano: la voglia di lottare, di battersi, di rappresentare. La tecnica viene dopo o, come in certi gruppi punk, non viene affatto. Ho sempre preferito i gregari che combattono alle primedonne che si specchiano”.

C’è qualche riferimento alla recente rottura con mister Stramy e la sua gestione?

“No, no, non cominciamo. Stramy è stato un pezzo di questa squadra finché ha voluto. Ha testato le sue doti di leader e di stratega. Ha fatto gli stessi punti che facciamo da anni. In più ha minato il sentimento di squadra che noi sentiamo. Adesso è libero di cercare altrove le sue soddisfazioni. Noi ci riprendiamo la nostra maglia”.

Ma dove ha sbagliato la Dinamo formato 2009/2010?

“Ha commesso un reato contro natura: la Dinamo è collettivo, squadra, gruppo. Non una semplice sommatoria di individui. Chi ha gestito questa squadra fino a ieri non ha compreso questo dato, pensando di sopperire con qualche buon elemento allo spirito che sempre ha guidato i nostri passi. È una mentalità che può andar bene per altre squadre. Non per noi”.

Vi accusano di essere perdenti. Un’'accusa, del resto, confortata dai fatti.

“Beh, nel calcio conta vincere. È fuor di dubbio. Sarei un falso a dire che non mi interessa. Ma sono anche uno che si preoccupa molto del come si vince. Non ho mai accorciato una partita di cinque minuti pur avendo il cronometro, per dire, non ho mai pilotato un sorteggio, non ne ho mai addomesticato uno. Alla stessa maniera, ho visto squadre rafforzarsi incredibilmente pur di vincere un torneo amatoriale, autogestito. Allora, siccome non sono un falso né un fesso (quanto meno non reo confesso), dico che la nuova Dinamo dovrà crescere qualitativamente. E qualche innesto ci sarà. Ma senza snaturare il senso del nostro collettivo. Perché vincere è una parola troppo generica. Per me vincere non è cambiare il regolamento pur di fare i play-off ed esultare, spacciandosi per un vincente. Per me ci sono partite che contano più di altre. Ecco, vincere quelle, ad esempio, e salvarsi potrebbe già delinearsi come il nostro obiettivo”.

La Speranzull?

“È indubbio che non sarà una partita normale, quella. Così come è inutile negare che con Stramy ci sono stati diversi problemi. Di concezione, certo, ma anche di gestione dello spogliatoio. Aveva puntato sul suo gruppo, il “mister”. E nei miei confronti non ha avuto certo parole carine, nonostante i 15 gol realizzati, sebbene da assoluto comprimario. E va bene, sono cose che nel calcio capitano. E ci stanno. Lo Stramy-Coccimiglio della Dinamo appartiene fortunatamente al passato. Ora c’è lo Stramy-Vieri della Speranzull. E quella no, non sarà una partita come le altre”.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Un capitano, c'è solo un capitano.

Anonimo ha detto...

Firmatevi, vili !

Giuseppe

Anonimo ha detto...

E' come dire che Ronaldo rimane l'unico capitano dell'Inter!

Puah, i mercenari...

Berli

Anonimo ha detto...

Il mio invito è di smettere di parlare e di argomentare in merito a cose passate. Davvero. Ognuno fa le proprie scelte e risponde della propria coerenza. NOI della Dinamo dobbiamo pensare a programmare il NOSTRO futuro. ORA il capitano della Dinamo è Berli sr. E su questo blog (magari in attesa di averne un altro), sarebbe bello scrivesse SOLO chi fa parte della squadra. Altri commenti non sono graditi, per quel che mi riguarda. DiDo, uno della Dinamo Pagano

Anonimo ha detto...

è questa la squadra che voglio...

AVANTI DINAMO!!!

berlijr