martedì 19 aprile 2011

La prima



Campetti Brescia, Lunedì 18 aprile, ore 21

Dinamo Pagano – Kunz 5-6 (2-3)

Formazione: Barrassi, Gisoldo, Juan, Dido, Vescera, Berli senior
In panca: Cantelmo, Leone

Marcatori: Berli senior (2), Vescera, Dido, Juan

Cronaca

La prima buona notizia arriva a poche ore dal fischio d’inizio: Juan, dopo un lungo tira-e-molla, ufficializza il suo passaggio dal Titograd. E alle 21 è già sul sintetico del Vasco, pronto per questa nuova avventura. Che la Dinamo affronta col solito spirito, la consueta filosofia di gioco e di vita, e un discreto manipolo di tifosi sugli spalti. Oltre ad una panchina insolitamente lunga. In campo contro il Kunz, avversario affrontato nell’ultimo impegno ufficialmente sostenuto, nello scorso febbraio, vanno Barrassi, fresco reduce da otto diverse puliture di una moquette per fiere; Gisoldo, che riprende il centro della difesa prima di scambiarlo con Juan, che inizialmente si pone sulla destra; Dido a sinistra. Vescera si accolla il lavoro di centrocampo e di suggerimento per Berli senior, unica punta. In panca inizialmente s’accomodano Leone e Cantelmo. Berli junior segue la partita dagli spalti, tra il presidente onorario Peppe Massimo e la brigata polacca. L’inizio è sperimentale. Il Kunz fraseggia a lungo, senza trovare opposizione, mentre Vescera si schiaccia sulla difesa, facendo assumere alla squadra un atteggiamento speculare. Il Kunz passa dopo le prime fasi di studio, a seguito d’una stretta triangolazione ai margini dell’area pagana. Barrassi intercetta il tiro, ma la traversa lo spinge alle sue spalle. La partita si fa più aperta. Un palo per parte prima del pareggio di Vescera, con una botta sotto il sette. Il presidente, per la gioia, si ferisce al capo. La partita è aperta, le squadre si affrontano senza riserve. Il Kunz torna in vantaggio con un’azione personale di Di Viccaro, che per l’occasione porta a casa il premio per il maggior numero di rimpalli consecutivi. Il pareggio è immediato, di Berli senior, che approfitta di un errato disimpegno di Davide. Poco prima del fischio dell’intervallo, è Barrassi a farsi sorprendere da un cross rasoterra che nessuno sfiora e che finisce la sua blanda corsa nell’angoletto. 3-2 alla fine del tempo, e turnover. Nella ripresa la Dinamo sembra più alta, con Vescera che decide di spostare il baricentro qualche metro più avanti e Cantelmo, che da destra si fa meno timido. Si rompe la routine del fraseggio, si va in verticale. Luca pesca Dido, lo mette davanti al portiere, e questi supera l’estremo avversario con un bel tocco sotto. Il Kunz offre il suo meglio in questa fase, anche se le iniziative sembrano tutte finalizzate alla boa, che colpisce altri due legni. La Dinamo, dal pari, tende a chiudersi, istintivamente. E becca il quarto e il quinto. Dapprima un bel diagonale, imparabile, che rompe il bel momento di Barrassi, che aveva salvato due volte la porta albiceleste; quindi un erroraccio in fase di impostazione, con pallone servito agli avanti avversari. Eppure la Dinamo è brava a non sprofondare nella consueta fase confusionale. Berli, di testa su calcio d’angolo, riapre le danze. E per dieci minuti in campo c’è solo la Dinamo. Il Kunz, proteso alla difesa del risultato e forse anche stanco per lo sforzo sostenuto nel suo passaggio vincente, si limita a non prenderle. Le occasioni per la Dinamo diventano cospicue. Finché, a cinque minuti dal termine, è proprio Juan ad insaccare a coronamento di un’azione thriller. Il pari raggiunto ha l’effetto di scaricare i nostri, che si dispongono al mantenimento del risultato invece di continuare a sfruttare il periodo positivo. Il Kunz, dal canto suo, s’incattivisce e si rovescia avanti. E gli basta un giro di lancette per vanificare lo sforzo pagano durato un tempo. Gisoldo lascia un metro al loro battitore, che indovina il tiro del lunedì, peraltro intercettato e sfiorato da Barrassi. Gli ultimissimi minuti, però, vivono ancora dell’emozione dell’occasionissima capitata sui piedi di Vescera, che dinanzi al portiere in uscita si fa ingolosire invece di servire Berli, tutto solo davanti alla porta vuota. La parata del loro estremo chiude una partita divertente e piena di rimpianti.

Pagelle

Barrassi: nel primo tempo pesa come un macigno quel pallone che lentamente gli sfila davanti e regala il 3-2 agli avversari. Nella ripresa è un muro dinanzi all’intraprendenza del Kunz. Di fatto, ne impedisce la fuga. 6,5 di media.
Gisoldo: sente la partita e la tensione e raramente esce fuori dal guscio. Indeciso. 5
Juan: la sua lontananza dai campi di gioco non si avverte. Pulito e ordinato, senza sbavature, anche in fase offensiva, dove si propone nei momenti opportuni. 6,5
Dido: concentrato sul ruolo, non si lascia affascinare dalle sirene del bel gesto, ma riduce anche la sua visione di gioco. Segue bene l’azione che porta al 3-3. 6+
Vescera: nel primo tempo troppo difensivista, nella ripresa interpreta al meglio il suo ruolo e risulta decisivo, negli assist come – ahinoi – nel gol fallito sulla sirena. 7
Berli senior: interpreta la partita old style, di spalle al suo diretto marcatore, e riesce spesso a liberarsi al tiro. Due gol e un palo. 6,5
Cantelmo: da principio soffre della Sindrome di Gisoldo e non verticalizza quasi mai. Poi decide di affacciarsi sempre di più oltre la No man’s land del centrocampo. Nei momenti di massimo assalto Dinamo è fondamentale. 6
Leone: tocca il suo apice nella fase di più acuta tensione agonistica. Va al tiro diverse volte, non molla. 6