venerdì 22 aprile 2016

La Dinamo perde la testa

Campetti Brescia, Mercoledì 20 aprile 2016, ore 21

Quadrangolare “Paolo List”, Prima giornata


Dinamo Pagano 38 – Scavzacn FC 8-11 (4-6)

Formazione: Buccino, Leone, Berli junior, Carmine, Casolino, Berli senior

Marcatori: Carmine (3), Casolino, Berli junior, Leone, Berli senior, aut.Conte


La Dinamo che affronta l’esordio è una squadra ridotta all’essenziale. Dopo settimane di turn-over e di esperimenti, alla prima si fa a meno di Gianni e Tommaso, oltre che dei lungodegenti Tonolini e Dido. Vasco compila diligentemente un elenco. Secerne precisione. Quando gli chiediamo le pettorine blu, ci comunica che mancano ancora due persone al triste computo dei pagamenti. Controlliamo. La Dinamo dei suoi appunti ha ormai undici persone. I nostri avversari – gli Scavzacn Football Club degli estrosi fratelli Conte – solo quattro. Una partita impari. Sulla carta del Blasco. Al bancone aleggia Stramaglia. Con la barba, per non farsi riconoscere. Non ci facciamo ingannare. E ci schieriamo. Con un determinato Buccino tra i pali, un dolente Leone centrale, Carmine e Berli junior sulle fasce, Casolino in cabina di regia e Berli senior davanti. I primi dieci minuti sono di studio, come da prassi. I nostri avversari hanno la metà dei nostri anni, con Luca Vescera ad impostare. La Dinamo soffre il maggiore dinamismo dei giovanotti, ma Buccino salva la baracca. Passa per prima, con un Conte in versione Consigli, prima di farsi raggiungere. Ma tiene il campo con ordine. E torna avanti con una rete di Carmine. Contrasti molto fisici e primi segnali di nervosismo. Si lavora di spallate e tacchetti. La gara si sblocca e le marcature si bilanciano. Gianni, in veste da mister, sposta Carmine al centro e muove Leone in avanti. Rabba è in vena di chiacchiere. E stordisce persino Valerio. Il primo tempo si chiude con un allungo degli Scavzacn. Sei a quattro. La ripresa vive di due fasi distinte e separate. La prima, totalmente appannaggio dei nostri, che fanno quadrato e producono il massimo sforzo. Palla al piede, con ordine, fanno viaggiare gli attaccanti negli spazi. Sale sugli scudi il Conte, che salva in almeno tre occasioni. Poi ci pensano anche i legni. Ma l’impressione che le cose siano cambiate a tutto vantaggio della Dinamo è suffragata dalle due reti con cui si pareggiano i conti. L’inerzia è totalmente dalla nostra parte. Si arriva al tiro con facilità, mentre i giovani avversari si vedono solo in contropiede. Poi, come sempre accade quando le cose vanno insperatamente bene, al gol del momentaneo vantaggio degli Scavzacn, si somma l’episodio che modifica drasticamente l’andamento del match. Un contrasto tra Tonino e Casolino accende gli animi. Volano parole grosse e qualche bel calcione. Inutili i tentativi di mantenere la calma. La Dinamo cade nel tranello della minore esperienza degli avversari. Casolino prova a farsi giustizia, poi si offende e se ne va. Una scena già vista. In cinque contro sei e col morale turbato, i nostri vanno sotto 8-6 a cinque dalla fine. Ma, nell’ultimo sforzo d’orgoglio, in soli tre minuti riescono, con una botta di Leone che fulmina il Conte e una girata di Carmine, a raggiungere l’insperato pari. Che, però, regge il tempo della palla al centro. Il nuovo vantaggio spezza definitivamente gli equilibri. E le successive due reti, prese a braccia basse e corpi quasi immobili, servono solo per la statistica. Una sconfitta figlia della scarsa tenuta mentale e della panchina corta. Un’occasione persa. Bisognerà ripartire dalla prima metà del secondo tempo, dai segnali giunti in quello spezzone di gara.  

martedì 5 aprile 2016

La Dinamo la fa e la vince

Campetti Brescia, Sabato 2 aprile 2016, ore 17

Dinamo P(agano)38 - Vecchio Regime 15-14

Formazione: Buccino, Berli junior, Tonino, Tonno, Casolino, Berli senior
In panca: Carmine

Marcatori: Berli sr (5), Casolino (3), Tonino (3), Tonno (2), Carmine, Berli jr


Pomeriggio primaverile. Vasco si lamenta. Non è stato avvisato per tempo. Noi e gli altri ripetiamo che sì, com’è, certo che glielo abbiamo detto. Ma il campo risulta occupato. Di fatto, dopo attimi di contrizione e palesi esercizi di falsità, alle 17:30, con la canonica mezz’ora di ritardo sul previsto, la Dinamo batte la palla al centro. Assente Seccia, l’intera strategia ruota sul perno del centrale di difesa. Del mastino. Ci provano Carmine, Tonno, Berli junior. A cominciare da quest’ultimo. Sulle fasce partono Tonino e Tonno, con l’indicazione di badare più al non prendere. Casolino alla cabina di comando. L’inizio è rassicurante, ma anche assai simile alla partita scorsa. Dopo una contenuta fase di studio, segnano (a porta vuota) Berli senior, su assist di Tonino, e Casolino, su assist di Berli senior. Il Vecchio, negli stessi effettivi del sabato di Pasqua, reagisce bene. E in breve si riporta in parità. La Dinamo ha il merito di non scomporsi, di non farsi influenzare dagli innesti, di non modificare il modo di giocare. Segnano i due fratelli Berli e Tonino. Il mini-break chiude il primo tempo sul 6-2. Un vantaggio che, lungi dall’essere rassicurante, preoccupa come una diga montana. In panchina, i nostri si fanno coraggio: il momento è difficile, ma il gruppo c’è. In campo scatta lo psicodramma che conosciamo come un film di Verdone. Il Vecchio rincorre, e puntella subito. Noi che fingiamo di tenere le distanze (il 7-3 è ancora di Tonino) e ci riempiamo di panico come una clessidra. Lentamente, ma inesorabilmente. Il fiato comincia a scarseggiare e i più tecnici tra i loro liberano gente al tiro con una frequenza sospetta. Si arriva al 7-5, si regge con due botte da fuori di Casolino fino al 9-7. Poi il vantaggio si assottiglia fino a sparire. Fino al sorpasso del Vecchio, che si concretizza sull’11-10. Qualcuno dice che la partita, in realtà, era finita in parità a quota dieci. Ma, recupero su recupero, diventa un chi la fa la vince perpetuo, fino all’inverosimile risultato finale, suggellato in rimonta intorno alle 19.