martedì 5 aprile 2016

La Dinamo la fa e la vince

Campetti Brescia, Sabato 2 aprile 2016, ore 17

Dinamo P(agano)38 - Vecchio Regime 15-14

Formazione: Buccino, Berli junior, Tonino, Tonno, Casolino, Berli senior
In panca: Carmine

Marcatori: Berli sr (5), Casolino (3), Tonino (3), Tonno (2), Carmine, Berli jr


Pomeriggio primaverile. Vasco si lamenta. Non è stato avvisato per tempo. Noi e gli altri ripetiamo che sì, com’è, certo che glielo abbiamo detto. Ma il campo risulta occupato. Di fatto, dopo attimi di contrizione e palesi esercizi di falsità, alle 17:30, con la canonica mezz’ora di ritardo sul previsto, la Dinamo batte la palla al centro. Assente Seccia, l’intera strategia ruota sul perno del centrale di difesa. Del mastino. Ci provano Carmine, Tonno, Berli junior. A cominciare da quest’ultimo. Sulle fasce partono Tonino e Tonno, con l’indicazione di badare più al non prendere. Casolino alla cabina di comando. L’inizio è rassicurante, ma anche assai simile alla partita scorsa. Dopo una contenuta fase di studio, segnano (a porta vuota) Berli senior, su assist di Tonino, e Casolino, su assist di Berli senior. Il Vecchio, negli stessi effettivi del sabato di Pasqua, reagisce bene. E in breve si riporta in parità. La Dinamo ha il merito di non scomporsi, di non farsi influenzare dagli innesti, di non modificare il modo di giocare. Segnano i due fratelli Berli e Tonino. Il mini-break chiude il primo tempo sul 6-2. Un vantaggio che, lungi dall’essere rassicurante, preoccupa come una diga montana. In panchina, i nostri si fanno coraggio: il momento è difficile, ma il gruppo c’è. In campo scatta lo psicodramma che conosciamo come un film di Verdone. Il Vecchio rincorre, e puntella subito. Noi che fingiamo di tenere le distanze (il 7-3 è ancora di Tonino) e ci riempiamo di panico come una clessidra. Lentamente, ma inesorabilmente. Il fiato comincia a scarseggiare e i più tecnici tra i loro liberano gente al tiro con una frequenza sospetta. Si arriva al 7-5, si regge con due botte da fuori di Casolino fino al 9-7. Poi il vantaggio si assottiglia fino a sparire. Fino al sorpasso del Vecchio, che si concretizza sull’11-10. Qualcuno dice che la partita, in realtà, era finita in parità a quota dieci. Ma, recupero su recupero, diventa un chi la fa la vince perpetuo, fino all’inverosimile risultato finale, suggellato in rimonta intorno alle 19.


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