venerdì 6 dicembre 2013

A noi ci piace

Campetti Brescia, Mercoledì 4 Dicembre, ore 21

Dinamo Pagano – Sbronzi di Riace 6-7 (senza intervallo)

Formazione
: Zingariello, Juan, Leone, Berli junior, Vescera, Berli senior
In panca: Tonino

Marcatori
: Berli senior (3), Berli junior, Tonino, Vescera


Cronaca


Spumeggiante rientro alle disamine sportive per il vostro cronista. Che se ne compiace un bel po’. In campo la rinnovata Dinamo di mister Magoo contro una selezionata miscela di Sbronzi, o ex tali, alchimizzata dall’onnipresente Davide, player manager del sodalizio. La Dinamo parte male. Vasco, sotto anestetici da spalla lussata, non riconosce i nostri eroi e li taglieggia. Pagamento anticipato con tanto di schedatura, per nulla addolcito dalle caramelle menta e liquirizia, distribuite con sobria parsimonia. Il freddo è pungente, ma i nostri si sono coperti per l’occasione. Spazzacamini patchwork. Il riscaldamento è da campioni. Corsette sfuse, stiracchiamenti professionali, miserabili tocchi di palla e tiri a lambire la rete che sta in alto. In porta va Zingariello, di nero vestito. Che ha detto che la doccia se la fa a casa. Juan, che si è portato il pallone dal domicilio per dimostrare di averne uno (di domicilio!), si posiziona al centro della difesa. Terzino di contenimento, Berli junior. Terzino di spinta, il Vescera figlio (che siccome Matteo non gioca, non può fregiarsi del titolo di Junior). Leone a centrocampo, in combutta col Vescera. E Berli senior a patire il freddo in una provincia anonima del regno di Imposto. Degli altri conosciamo, oltre il player manager, solo Murgione, che sfoggia una calzamaglia. Pronti, via! E subito si comprende, dalla stasi che accompagna il primo possesso palla degli Sbronzi e da come gli Sbronzi non ricordino affatto cosa debbano fare con quella cosa tra i piedi, che sarà una gara vivace. Infatti, velocità, pressing e agonismo confermano l’impressione: queste due squadre saranno assolute protagoniste del prossimo torneo al quale saranno invitate. Ma non penso… Le occasioni fioccano. Gli Sbronzi, nei primi minuti, subiscono l’iniziativa della Dinamo. Che però è infruttuosa. Il pallone è viscido e il lungo fraseggio nella propria trequarti risulta altamente rischioso. Fatto sta che da i suoi frutti. Anzi, al primo affondo, gli Sbronzi passano. E due minuti dopo, replicano. Lanci lunghi a cercare gli avanti. I nostri fanno fatica. Una fatica che ha dell’esistenziale. L’ingresso di Tonino offre maggiori spunti alla manovra. Sono bravi coi piedi, questi libici. Ma questa generazione ha smarrito il concetto di profondità come la nostra quello di posto fisso. Un osservatore del Tuttocuoio, stasera, vedrebbe all’opera degli ottimi under 20 che saltano uomini a ripetizione e tengono il possesso. Ma senza mai avvicinarsi di mezzo metro alla porta avversaria. Si imbizzarriscono e corrono. Da un out laterale all’altro. Senza mai essere toccati dalla grazia. Senza mai prendere in considerazione l’ipotesi di servire qualcuno oltre lo stretto di Bering. Così Berli senior, della scuola dei Magazzini Ferri, prende palla al limite dell’area e senza sofismi pareggia. Addirittura di sinistro. Bissando il contropiede vincente che, pochi minuti prima, era valso l’1-2 a Vescera. Ora la Dinamo è più tonica. Da seriamente l’impressione di poter far sua questa partita. Impressione che comincia a scemare quando il parziale diventa 2-6. Cosa sia successo, non è dato saperlo. Il portiere che si indigna per la propria invisibilità, ritenuta un limite anziché un dono; il turnover a gatto selvaggio; Tonino che dice: “Qualcuno deve stare dietro” senza contezza del fatto che il qualcuno in questione è  lui; i gol sotto le gambe che fanno sentire freddo. Il resto è amnesia. Dopo, comincia la lenta risalita. Perché a noi ci piace. Si. Assai. Assediamo la porta avversaria quando è sempre troppo tardi. Tipo i Crociati dopo Costantinopoli si chiamava già Istanbul. C’è un che di eroico. Segna Tonino. Poi Berli senior. Poi addirittura il fratello. Che fa pure un bel goal. E infine giunge il pari. Ancora del senior e ancora su azione d’angolo. I fuochi d’artificio salutano la rimonta, mentre Zingariello decide di mettersi a parare e Juan cade. Scivola anche Berli, a riveder le stelle. Il pari e il parziale di 4-0, nuovamente, fanno comprendere che la Dinamo ha i mezzi per vincerlo, questo ritorno all’agonismo. E, come da leggi non scritte del nostro genoma, il parziale dura un minuto. Segna quello con la calzamaglia. E vafammoc. Sportivamente decidiamo che è finita. Perché a noi ci piace. Assai.